I dati satellitari possono avere una notevole utilità per lo studio dell’epidemiologia del Covid-19 e in particolare dei suoi fattori di rischio e della sua evoluzione, nonché per la messa a punto di adeguate misure di contenimento e gestione, favorendo al contempo adeguati processi comunicativi nei confronti della popolazione.

Autori: Prof. Marco Vinceti e Dr. Tommaso Filippini

Dal lancio del primo satellite Sentinel-1A, nel 2014, il programma Copernicus dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA) ha reso possibile un’enorme raccolta di dati disponibili in modalità ‘open’, accessibili non solo a tecnici della ricerca, ma anche alla popolazione (Link al programma Copernicus).

In anni più recenti, le applicazioni di tale programma stanno espandendo l’originale monitoraggio ambientale a tutti i campi che possono beneficiare di dati georeferenziati, tra cui la sicurezza, la risposta alle emergenze, fino all’innovativo ambito sanitario. Tra le più recenti applicazioni, appare particolarmente attuale e promettente la possibilità di utilizzare i dati generati dalla rete satellitare, nello specifico di ESA-Copernicus, per lo studio, la gestione e la prevenzione della pandemia da SARS-CoV-2. Ciò in associazione con l’uso del patrimonio informativo relativo alla pandemia disponibile presso enti pubblici (quali aziende sanitarie e ospedaliere locali) e in modalità ‘open’ presso istituzioni pubbliche nazionali, quali la Protezione Civile.

In questa cornice nasce il progetto EPICO-19, finanziato da ESA e proposto da un consorzio composto da due start-up private ad altissimo contenuto tecnologico e da Unimore, responsabile della componente epidemiologico-sanitaria grazie al contributo degli igienisti del Dipartimento di Science Biomediche, Metaboliche e Neuroscienze, in stretta collaborazione con l’AUSL di Reggio Emilia.

Il progetto – grazie all’utilizzo di immagini satellitari ad alta risoluzione (Very High Resolution – VHR – tramite dati Copernicus Land Monitoring), variabili ambientali e meteorologiche (tramite dati Copernicus Sentinel 5p), nonché di dati di diffusione spaziale e temporale del Coronavirus – si propone di costruire modelli analitici della pandemia, scenari predittivi di sostegno alle politiche di restrizione e più in generale alle misure di sanità pubblica anche a fini di medicina preventiva, nonché sistemi di informazione sull’evoluzione del Covid-19 rivolti all’intera popolazione.

Approfondimenti: Programma Copernicus – Open Data Protezione Civile – Vinceti M., Filippini T., Rothman K.J., Ferrari F., Goffi A., Maffeis G., Orsini N. “Lockdown timing and efficacy in controlling COVID-19 using mobile phone tracking” – Filippini T., Rothman K.J., Goffi A., Ferrari F., Maffeis G., Orsini N., Vinceti M. “Satellite-detected tropospheric nitrogen dioxide and spread of SARS-CoV-2 infection in Northern Italy” – Filippini T., Rothman K.J., Cocchio S., Narne E., Mantoan D., Saia M., Goffi A., Ferrari F., Maffeis G., Orsini N., Baldo V., Vinceti M. “Associations between mortality from COVID-19 in two Italian regions and outdoor air pollution as assessed through tropospheric nitrogen dioxide” – Vinceti M., Filippini T., Rothman K.J., Di Federico S., Orsini N. “SARS-CoV-2 infection incidence during the first and second COVID-19 waves in Italy

EPICO-19: l’uso delle risorse satellitari per lo studio e la prevenzione del Covid-19